Intorno al 1650, un gruppo di studiosi, guidati da Tommaso Cornelio, Leonardo di Capua, Luca Antonio Porzio, Marzio Carafa e altri, fondò un’istituzione chiamata Accademia degli Investiganti nella città di Napoli. Il nome “Investiganti” fu scelto per sottolineare lo spirito di ricerca libero e indipendente che animava gli accademici. Il loro obiettivo era liberarsi dalla rigidità delle autorità del passato, in particolare da Aristotele, che aveva dominato il pensiero scolastico fino a quel momento.
Gli accademici intendevano seguire il dettame della ragione e della ricerca libera, basata sull’esperienza e sulla sperimentazione. Pertanto, l’Accademia degli Investiganti rappresentò una delle prime istituzioni scientifiche italiane che cercarono di introdurre e diffondere nuove idee provenienti dall’estero, in particolare quelle del filosofo francese Pierre Gassendi.
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