I termini napoletani sono maggiormente tutti derivati dalla lingua greca.
La metropoli partenopea, infatti, sin dall’antichità, ha adottato un rapporto molto particolare con la Grecia, civiltà fondatrice della città del Vesuvio, che, nonostante il trascorrere impetuoso dei secoli evidenzia, sia nella sua lingua locale sia nell’urbanistica, le tracce elleniche. Per quanto riguarda il dialetto, ha ereditato numerose parole dal greco, alcune di esse anche assai curiose. Neapolis prima e Napoli oggi conservano l’impronta della civiltà ellenica, nelle strade e nei luoghi più caratteristici del centro antico. Ma non è solo l’urbanistica a ricordarci le origini greche del capoluogo campano, ma anche il dialetto che ha conservato moltissime parole di quest’antica lingua, alcune delle quali davvero curiose. Rappresentano un’infinità i termini appresi dal greco, specialmente per identificare gli alimenti. Infatti termini specifici per la frutta, quali, “purtuallo”, o “crisommola” hanno origine proprio dalla lingua di Omero. I greci chiamavano “portokalos” l’arancia, diventato poi purtuallo in napoletano. Stessa cosa dicasi per crisommola, derivato dalla parola greca “cruson melom” che stava per frutto d’oro.
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The Neapolitan terms are mostly all derived from the Greek language.
The Neapolitan metropolis, in fact, since ancient times, has adopted a very special relationship with Greece, the founding civilization of the city of Vesuvius, which, despite the impetuous passing of the centuries shows, both in its local language and in urban planning, the traces Hellenic. As for the dialect, it has inherited numerous words from the Greek, some of them also very curious. Neapolis first and Naples today preserve the imprint of the Hellenic civilization, in the streets and in the most characteristic places of the ancient center. But it is not only urban planning that reminds us of the Greek origins of the capital of Campania, but also the dialect that has preserved many words of this ancient language, some of which are truly curious. The terms learned from the Greek represent an infinite number, especially to identify foods. In fact terms specific to fruit, such as, “purtuallo”, or “crisommola” originate from the language of Homer. The Greeks called “portokalos” the orange, which later became purtuallo in Neapolitan. The same goes for crisommola, derived from the Greek word “cruson melom” which stood for golden fruit.
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