Esiste una visione stereotipata della napoletanità fatta solo di sole, mare, “pizza e mandolino”, felicità facile e inconsapevole leggerezza. In realtà, l’essere napoletani è qualcosa di molto più profondo e articolato.
C’è una napoletanità fatta di cultura, di storia plurisecolare che affonda le radici nell’epoca greco-romana. È l’orgoglio per un patrimonio artistico inestimabile, per poeti e filosofi che hanno fatto la storia del pensiero, per una lingua musicale che è espressione unica di umanità.
C’è una napoletanità forgiata dalle difficoltà, temprata da secoli di dominazioni, che ha sviluppato una innata saggezza popolare. È la capacità di non perdere la speranza anche nei momenti più bui, l’arte di arrangiarsi e di godersi i piccoli piaceri nonostante tutto. È la generosità verso il prossimo, il sostegno della comunità dove ognuno è famiglia.
La vera napoletanità è consapevolezza. È il sentirsi profondamente napoletani non per un fato ineluttabile ma per una scelta, per l’amore viscerale verso tutto ciò che questa terra rappresenta nella sua essenza più autentica e preziosa. È attitudine alla bellezza, alla verità, al buono ovunque esso si trovi. È uno sguardo poetico sulla realtà che nasce dall’intimo della propria anima e abbraccia l’universale.
Ecco cos’è davvero la napoletanità. Radici profonde e ali per volare lontano, cultura millenaria e spirito contemporaneo. Passione travolgente e ironia sottile. Umanesimo vero, vivo e pulsante come il cuore di Napoli.